Quando si sparge la voce che hai intenzione di andare in pensione, sul luogo di lavoro scatta uno strano meccanismo che ti colloca, da subito, in una condizione particolare: di punto in bianco i colleghi cambiano atteggiamento nei tuoi confronti e cominciano a riservarti un trattamento speciale; dichiarano di invidiarti ma lo fanno con un'aria di compatimento; rispondendo ad un inconsapevole impulso, tendono ad esonerarti da alcune incombenze; fanno aleggiare intorno a te un'aria più leggera; in tua presenza parlano di lavoro come se tu fossi invisibile; quando ti incontrano, non riescono a nascondere un piccolo involontario moto di sorpresa; e se incrociano il tuo sguardo, ti fissano sorridendo con diversa ed immotivata cortesia.
Tutti ritrovano l'unanimità nella inevitabile cospirazione che li coagula attorno al problema del regalo di commiato e della connessa cerimonia di addio; la colletta semiclandestina assume i valori e le movenze di un rito: la somma che ognuno versa, con diversa spontaneità, assume lo stesso valore simbolico dell'obolo di Caronte, la moneta che si infilava in bocca ai defunti e serviva per pagare il traghetto sull'Acheronte.
Non trovano con te argomenti di conversazione: se devono intrattenerti, ti chiedono con artificiosa cortesia come occuperai il tuo tempo, ma il più delle volte non aspettano la risposta ed ascoltano i tuoi vaghi progetti con l'espressione golosa di chi saprebbe – lui sì – come impiegare il tempo libero.
Oggi, a ragion veduta, saprei cosa rispondere per non deludere la curiosità di chi mi chiede del “dopo”, e alla domanda di circostanza il mio occasionale e sempre frettoloso interlocutore saprei offrire risposte precise, articolate e documentate.
Ecco dunque come passo, con minime variazioni, le mie giornate da pensionato.
Mi alzo ogni mattina alla stessa ora per non abbandonarmi all'inedia e al graduale degrado psico-fisico; curo l'igiene personale ascoltando i notiziari del mattino per non perdere il contatto con la realtà; mi preoccupo della corretta alimentazione della prima colazione (yogurt, cereali, frutta) per l'equilibrato apporto nutrizionale.
Ogni mattina mi reco nel parco sotto casa: ci vado con due o tre libri, qualche rivista e un fascio di
quotidiani (non necessariamente freschi) per dare a tutti, soprattutto alle signore di passaggio, l'impressione di essere un distinto signore acculturato, sensibile e aggiornato; passeggio osservando passeri, merli, piccioni, ma soprattutto studio con curiosità etologica i patiti della corsa che si allenano, le ragazze obese che vogliono perdere peso, gli anziani affetti da demenza senile accompagnati dalle badanti, i ciclisti dal fiato corto, i pakistani nullafacenti, gli studenti che fuggono dalle verifiche, i disoccupati che ammazzano il tempo; esercito la mia opera educativa rimproverando i bambini che gettano le carte per terra e i ragazzi che non rispettano i giochi pubblici; fisso con disapprovazione i giovanotti che dicono parolacce, si spintonano come arieti in calore, lasciano in giro le lattine di birra e non rispettano il verde; offro consigli alle mamme ansiose che iperproteggono i figli sulle altalene, a quelle permissive che si lasciano torturare dai capricci, a quelle eccessivamente severe che sbraitano ed usano le mani; invito i padroni dei cani a raccoglierne le deiezioni.
Curo personalmente la spesa quotidiana visitando i diversi supermercati della zona per confrontare i prezzi; cerco le iniziative promozionali, le vendite scontate, i prodotti con gadget, i tre per due.
Lungo i tragitti studio la successione degli esercizi commerciali ed i loro eventuali avvicendamenti, tengo monitorate le insegne e le targhe degli studi professionali; osservo e misuro il flusso pedonale tentando di distinguere i residenti dai passanti occasionali, gli sfaccendati da quelli che si muovono con una meta ed uno scopo, i nullatenenti dai potenziali acquirenti di beni voluttuari; e così mi aggiorno sull'evoluzione delle professioni e della arti, sulla scomparsa di negozi e di mestieri, sull'affacciarsi di nuove attività, sulle dimensioni del terziario, sulle regole della concorrenza, sulle prospettive del mercato, sulle crisi di settore, sui gusti dominanti e sull'evoluzione della mode, sugli sviluppi della tecnologia, sull'andamento dei prezzi; mi faccio un'idea documentata sul processo economico generale, sul mondo del lavoro, sulle dinamiche della domanda e dell'offerta, sulla trasformazione dei metodi di produzione e sull'avanzamento dei sistemi di distribuzioni di beni; analizzo e valuto la creatività espositiva delle vetrine e la capacità di marketing dei negozianti.
Sbircio con una certa sistematicità nei cantieri per monitorare l'incremento del settore edilizio, la tipologia delle costruzioni, la qualità dei progetti, l'organizzazione e la progressione dei lavori, le macchine e i materiali utilizzati, la manodopera impiegata, la presenza di maestranze qualificate e di lavoratori stranieri, il rispetto delle norme di sicurezza.
Sulla strada osservo il flusso del traffico e controllo il rispetto delle regole della circolazione, valuto l'adeguatezza della segnaletica, la condizione del fondo stradale, lo stato di manutenzione dei tombini e dei marciapiedi, la presenza di cestini portarifiuti, il livello di pulizia dei marciapiedi; non mi trattengo dal ricordare ai passanti frettolosi il rispetto dei semafori, testo l'educazione degli automobilisti con attraversamenti repentini sulle strisce pedonali, richiamo, anche solo a gesti, l'obbligo del casco ai motociclisti che ne sono sprovvisti.
In casa, dopo aver studiato le modalità di esecuzione delle diverse incombenze ruotinarie, predispongo mansionari strutturati organizzati secondo criteri di priorità; stabilisco promemoria esaustivi per lavori da fare con cadenza quotidiana, settimanale, mensile, stagionale, annuale; invito al risparmio energetico offrendo gli opportuni consigli nell'uso razionale degli elettrodomestici; curo con assiduità e organizzo con rigore la raccolta differenziata dei rifiuti.
Nei pomeriggi frequento a rotazione varie biblioteche intrattenendomi a studiare la dotazione libraria e la disposizione dei testi, l'ordine e la collocazione delle collane, la recettività e il comfort della sala di lettura e consultazione, l'entità dell'afflusso e la tipologia dei frequentatori, lo strato di polvere sugli scaffali e le condizioni igieniche dei servizi, la dotazione di giornali e riviste.
Nel secondo pomeriggio di solito mi affaccio a mostre, vernissages, esposizioni; mi faccio vedere alle conferenze, ai convegni, alle rassegne teatrali e cinematografiche con l'assiduità che basta per essere notato e salutare il solito giro dei frequentatori.
Progetto di iscrivermi ad un breve corso di nuoto (nel periodo estivo) e ad uno altrettanto breve di ginnastica dolce (nel periodo invernale) organizzati dalla Circoscrizione; ma nel frattempo vado, sia pur saltuariamente, ad assistere a qualche gara di bocce nel bocciodromo comunale.
Un giorno alla settimana, seguendo una successione casuale, visito i diversi reparti di un immenso megastore di bricolage e faidate: nel settore dei materiali per l'edilizia elaboro progetti di ristrutturazione, di ripavimentazione, di decorazione muraria; in quello di idraulica produco idee di rifacimento del bagno con sostituzione di sanitari, rubinetterie, specchi, mobiletti, scarpiere, mensole e luci; nel reparto di elettricità prendo appunti per rivoluzionare il sistema di illuminazione di tutto l'appartamento con lampade a basso consumo energetico, appliques e faretti, punti di luce che esaltano l'arredamento, centraline di controllo; nel reparto di falegnameria sogno l'allestimento di un laboratorio fornito di tutti gli strumenti tradizionali per la lavorazione del legno (bancone, morsa, sega, pialla, scalpelli e martelli) e di tutte le macchine moderne, compresa la fresa e il tornio, la sega circolare e le presse, i trapani ed i compressori; nel reparto ferramenta ed utensileria individuo la fornitura essenziale per una piccola ma completa officina meccanica dotata della serie completa di tutti i cacciavite, a taglio e a stella, di tutte le chiavi inglesi, diritte e a pipa, dei martelli, delle pinze, dei seghetti, delle brugole; nel reparto delle decorazioni cerco la degna cornice per delle opere pittoriche o grafiche da me pensate ma non ancora eseguite, apro la fantasia a progetti artistici contemplando i tubetti di colore ad olio e le tavolozze, i pennelli di diverse misure e i solventi, i cavalletti e le tele bianche che invitano alla creatività.
Passeggiando per le strade della città mi soffermo a studiare le vetrine e con qualche pretesto entro nei negozi e nelle botteghe artigiane: visito i negozi di animali dove ogni volta ritrovo con meraviglia criceti e serpenti, gatti e tartarughe, cavie e pesci esotici, iguana e ragni, insetti stecco ed ermellini; mi incanto davanti alle vetrine dei negozi di caccia e pesca piene di armi strane, di accessori per l'abbigliamento da esploratori, di esche artificiali e strumenti di richiamo per uccelli; guardo con una certa tentazione le serie infinite di coltelli, coltellini e coltellacci, di asce e machete, di pugnali; mi intrufolo nei bazar cinesi pieni di chincaglierie per curiosare fra improbabili attrezzi per pelare l'aglio o estirpare calli, fra tastiere flosce che si arrotolano e quadri retroilluminati e animati.
…………………………………. (segue)
Tutti ritrovano l'unanimità nella inevitabile cospirazione che li coagula attorno al problema del regalo di commiato e della connessa cerimonia di addio; la colletta semiclandestina assume i valori e le movenze di un rito: la somma che ognuno versa, con diversa spontaneità, assume lo stesso valore simbolico dell'obolo di Caronte, la moneta che si infilava in bocca ai defunti e serviva per pagare il traghetto sull'Acheronte.
Non trovano con te argomenti di conversazione: se devono intrattenerti, ti chiedono con artificiosa cortesia come occuperai il tuo tempo, ma il più delle volte non aspettano la risposta ed ascoltano i tuoi vaghi progetti con l'espressione golosa di chi saprebbe – lui sì – come impiegare il tempo libero.
Oggi, a ragion veduta, saprei cosa rispondere per non deludere la curiosità di chi mi chiede del “dopo”, e alla domanda di circostanza il mio occasionale e sempre frettoloso interlocutore saprei offrire risposte precise, articolate e documentate.
Ecco dunque come passo, con minime variazioni, le mie giornate da pensionato.
Mi alzo ogni mattina alla stessa ora per non abbandonarmi all'inedia e al graduale degrado psico-fisico; curo l'igiene personale ascoltando i notiziari del mattino per non perdere il contatto con la realtà; mi preoccupo della corretta alimentazione della prima colazione (yogurt, cereali, frutta) per l'equilibrato apporto nutrizionale.
Ogni mattina mi reco nel parco sotto casa: ci vado con due o tre libri, qualche rivista e un fascio di
quotidiani (non necessariamente freschi) per dare a tutti, soprattutto alle signore di passaggio, l'impressione di essere un distinto signore acculturato, sensibile e aggiornato; passeggio osservando passeri, merli, piccioni, ma soprattutto studio con curiosità etologica i patiti della corsa che si allenano, le ragazze obese che vogliono perdere peso, gli anziani affetti da demenza senile accompagnati dalle badanti, i ciclisti dal fiato corto, i pakistani nullafacenti, gli studenti che fuggono dalle verifiche, i disoccupati che ammazzano il tempo; esercito la mia opera educativa rimproverando i bambini che gettano le carte per terra e i ragazzi che non rispettano i giochi pubblici; fisso con disapprovazione i giovanotti che dicono parolacce, si spintonano come arieti in calore, lasciano in giro le lattine di birra e non rispettano il verde; offro consigli alle mamme ansiose che iperproteggono i figli sulle altalene, a quelle permissive che si lasciano torturare dai capricci, a quelle eccessivamente severe che sbraitano ed usano le mani; invito i padroni dei cani a raccoglierne le deiezioni.
Curo personalmente la spesa quotidiana visitando i diversi supermercati della zona per confrontare i prezzi; cerco le iniziative promozionali, le vendite scontate, i prodotti con gadget, i tre per due.
Lungo i tragitti studio la successione degli esercizi commerciali ed i loro eventuali avvicendamenti, tengo monitorate le insegne e le targhe degli studi professionali; osservo e misuro il flusso pedonale tentando di distinguere i residenti dai passanti occasionali, gli sfaccendati da quelli che si muovono con una meta ed uno scopo, i nullatenenti dai potenziali acquirenti di beni voluttuari; e così mi aggiorno sull'evoluzione delle professioni e della arti, sulla scomparsa di negozi e di mestieri, sull'affacciarsi di nuove attività, sulle dimensioni del terziario, sulle regole della concorrenza, sulle prospettive del mercato, sulle crisi di settore, sui gusti dominanti e sull'evoluzione della mode, sugli sviluppi della tecnologia, sull'andamento dei prezzi; mi faccio un'idea documentata sul processo economico generale, sul mondo del lavoro, sulle dinamiche della domanda e dell'offerta, sulla trasformazione dei metodi di produzione e sull'avanzamento dei sistemi di distribuzioni di beni; analizzo e valuto la creatività espositiva delle vetrine e la capacità di marketing dei negozianti.
Sbircio con una certa sistematicità nei cantieri per monitorare l'incremento del settore edilizio, la tipologia delle costruzioni, la qualità dei progetti, l'organizzazione e la progressione dei lavori, le macchine e i materiali utilizzati, la manodopera impiegata, la presenza di maestranze qualificate e di lavoratori stranieri, il rispetto delle norme di sicurezza.
Sulla strada osservo il flusso del traffico e controllo il rispetto delle regole della circolazione, valuto l'adeguatezza della segnaletica, la condizione del fondo stradale, lo stato di manutenzione dei tombini e dei marciapiedi, la presenza di cestini portarifiuti, il livello di pulizia dei marciapiedi; non mi trattengo dal ricordare ai passanti frettolosi il rispetto dei semafori, testo l'educazione degli automobilisti con attraversamenti repentini sulle strisce pedonali, richiamo, anche solo a gesti, l'obbligo del casco ai motociclisti che ne sono sprovvisti.
In casa, dopo aver studiato le modalità di esecuzione delle diverse incombenze ruotinarie, predispongo mansionari strutturati organizzati secondo criteri di priorità; stabilisco promemoria esaustivi per lavori da fare con cadenza quotidiana, settimanale, mensile, stagionale, annuale; invito al risparmio energetico offrendo gli opportuni consigli nell'uso razionale degli elettrodomestici; curo con assiduità e organizzo con rigore la raccolta differenziata dei rifiuti.
Nei pomeriggi frequento a rotazione varie biblioteche intrattenendomi a studiare la dotazione libraria e la disposizione dei testi, l'ordine e la collocazione delle collane, la recettività e il comfort della sala di lettura e consultazione, l'entità dell'afflusso e la tipologia dei frequentatori, lo strato di polvere sugli scaffali e le condizioni igieniche dei servizi, la dotazione di giornali e riviste.
Nel secondo pomeriggio di solito mi affaccio a mostre, vernissages, esposizioni; mi faccio vedere alle conferenze, ai convegni, alle rassegne teatrali e cinematografiche con l'assiduità che basta per essere notato e salutare il solito giro dei frequentatori.
Progetto di iscrivermi ad un breve corso di nuoto (nel periodo estivo) e ad uno altrettanto breve di ginnastica dolce (nel periodo invernale) organizzati dalla Circoscrizione; ma nel frattempo vado, sia pur saltuariamente, ad assistere a qualche gara di bocce nel bocciodromo comunale.
Un giorno alla settimana, seguendo una successione casuale, visito i diversi reparti di un immenso megastore di bricolage e faidate: nel settore dei materiali per l'edilizia elaboro progetti di ristrutturazione, di ripavimentazione, di decorazione muraria; in quello di idraulica produco idee di rifacimento del bagno con sostituzione di sanitari, rubinetterie, specchi, mobiletti, scarpiere, mensole e luci; nel reparto di elettricità prendo appunti per rivoluzionare il sistema di illuminazione di tutto l'appartamento con lampade a basso consumo energetico, appliques e faretti, punti di luce che esaltano l'arredamento, centraline di controllo; nel reparto di falegnameria sogno l'allestimento di un laboratorio fornito di tutti gli strumenti tradizionali per la lavorazione del legno (bancone, morsa, sega, pialla, scalpelli e martelli) e di tutte le macchine moderne, compresa la fresa e il tornio, la sega circolare e le presse, i trapani ed i compressori; nel reparto ferramenta ed utensileria individuo la fornitura essenziale per una piccola ma completa officina meccanica dotata della serie completa di tutti i cacciavite, a taglio e a stella, di tutte le chiavi inglesi, diritte e a pipa, dei martelli, delle pinze, dei seghetti, delle brugole; nel reparto delle decorazioni cerco la degna cornice per delle opere pittoriche o grafiche da me pensate ma non ancora eseguite, apro la fantasia a progetti artistici contemplando i tubetti di colore ad olio e le tavolozze, i pennelli di diverse misure e i solventi, i cavalletti e le tele bianche che invitano alla creatività.
Passeggiando per le strade della città mi soffermo a studiare le vetrine e con qualche pretesto entro nei negozi e nelle botteghe artigiane: visito i negozi di animali dove ogni volta ritrovo con meraviglia criceti e serpenti, gatti e tartarughe, cavie e pesci esotici, iguana e ragni, insetti stecco ed ermellini; mi incanto davanti alle vetrine dei negozi di caccia e pesca piene di armi strane, di accessori per l'abbigliamento da esploratori, di esche artificiali e strumenti di richiamo per uccelli; guardo con una certa tentazione le serie infinite di coltelli, coltellini e coltellacci, di asce e machete, di pugnali; mi intrufolo nei bazar cinesi pieni di chincaglierie per curiosare fra improbabili attrezzi per pelare l'aglio o estirpare calli, fra tastiere flosce che si arrotolano e quadri retroilluminati e animati.
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