martedì 23 marzo 2010

Il concerto di Radu Mihaileanu (2009)

Il film racconta una storia di umiliati e offesi.
Gli orchestrali ebrei del Bolshoi, licenziati ed emarginati in epoca brezneviana, vittime del totalitarismo sovietico crudo e ferocemente oppressivo, continuano ad essere esclusi ed emarginati, dopo trent’anni, dai nuovi (pre)potenti, cinici e volgari, che si sono impadroniti della Russia con la corruzione e l’hanno condotta verso il capitalismo più bieco e degradato. Alcuni di loro sono stati annientati, fisicamente o psicologicamente; altri si sono piegati alla rassegnazione e vanno alla deriva; in molti è prevalso l’istinto di sopravvivenza che li ha spinti a insinuarsi nelle pieghe della società in sfacelo per svolgere i più improbabili mestieri. Nessuno fra gli ex-musicisti crede ormai nella possibilità di un riscatto o di un risarcimento.
Ma l’occasione inaspettata arriva, non grazie al caso o alla fortuna, non per la resipiscenza degli oppressori, non in virtù della voglia di rivalsa dei vinti, e nemmeno nelle vesti della giustizia che finalmente prevale. La nemesi percorre le strade dell’inganno, nasce dall’orchestrazione (non solo metaforica) di un imbroglio colossale che vede la collusione, la complicità, la partecipazione collettiva delle vittime (proprio come in Train de vie, l’altro film di Radu Mihaileanu).
Lo sviluppo della grande truffa segue un andamento alterno, avvicenda momenti grotteschi e momenti di pathos, gioca fra il paradosso e il sentimento; spesso va sopra le righe, ha vezzi d’avanspettacolo, dà corda al patetismo; la trama si appesantisce di alcuni eccessi forse superflui; il doppiaggio - ma di questo Mihaileanu non ha colpa - è sciatto, ridicolmente parodistico, imbarazzante, perfino irritante.
Ma per il regista rumeno gli eccessi sono la norma: il suo tratto stilistico è dato proprio dalla caricatura, dall’esasperazione dei toni, dalla frammentarietà, dal macchiettiamo, dalla chiassosità corale, dal colorismo etnico. Per questo ci piace.
Il crescendo - e proprio ad un crescendo travolgente si assiste - sfocia nella riconciliazione con la giustizia malandrina (trionfale), nella agnizione strappalacrime (efficace), nella esecuzione del concerto della redenzione (ineffabile).
Lacrime ed applausi.

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