mercoledì 12 maggio 2010

BROTHERS di Jim Sheridan (2009)

La famiglia Shepard è composta da Sam (Tobey Maguire) un impettito ragazzone che di mestiere fa il marine, dalla moglie Grace (Natalie Portman) graziosa ex-cheerleader del liceo e ora impeccabile moglie e mamma di due deliziose bambine. Attorno alla famigliola felice si aggirano Tommy (Jake Gyllenhaal), fratello di Sam e scombinato lazzarone ed il padre, veterano del Vietnam, orgoglioso del primogenito marine e perennemente irritato dalla mascalzonaggine del secondogenito.
Sam, in missione in Afganistan, è fatto prigioniero dai Talebani: tutti lo credono morto; nella lunga prigionia subisce atroci torture fisiche e psicologiche.
Nel frattempo Tommy, lo scavezzacollo si riavvicina alla famiglia, vuoi per il presunto lutto che unisce, vuoi per amore delle due nipotine che lo adorano: perfino i rapporti col padre migliorano; e fra lui e la cognata nasce una certa affettuosità.
Quando Sam ritorna, sconvolto per le atrocità vissute, il suo squilibrio altera tutti gli equilibri. Non regge l’impatto con la normalità e con la ritualità banale della quotidianità, ma anche il mondo normale lo respinge; si lascia sommergere dalle ossessioni e non riesce più a comunicare con le bambine, ma anche le bambine sono distanti perché non gli perdonano l’assenza, non sostengono la sua dissociata paranoia e gli preferiscono il solare zio; si lascia macerare dai sospetti di tradimento della moglie e del fratello e li affronta con rabbia, ma loro, dolorosamente, sopportano tutto perché non lo vogliono abbandonare. La ricomposizione sarà difficile.

La guerra lacera irreparabilmente chi la subisce e chi la infligge. Per quanto la si voglia portare lontano da casa, ritorna e devasta tanto i colpevoli, quanto gli innocenti.
Dietro la patetica maschera del patriottismo si nascondono debolezze e fallimenti. Mentre anche il più disadattato dei falliti si rivela migliore dei migliori eroi.

La regia è impercepibile e quindi perfetta.
Gli attori sono credibili al punto di fondersi coi personaggi: Maguire che nella prima parte del film è un rigido soldato dall’aria marziale, diventa una larva umana, allucinata e psicotica; la Portman è così convincente che fa dimenticare la sua carineria; Gyllenhaal fa pensare che nella vita reale non possa essere dissimile dal suo personaggio, ed è convincente sia quando fa lo sballato che quando prende in mano la situazione e tenta di raddrizzare le cose; perfino la più grandicella delle due bambine sorprende per la sua straordinaria espressività ed è capace di render con efficacia l’angoscia trattenuta e di passare in un nanosecondo dal sorriso forzato alla lacrima repressa.


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