"... Per questo quando delle volte, per qualche motivo che poteva essere importante, ho pensato di sbattermi giù dalla finestra, e mi immaginavo di scavalcare la ringhiera alzando la gamba, in quel momento esatto mi è sempre venuto subito in mente che non ce n'era bisogno e che sarebbe stato un atto completamente inutile perché vivo da sempre come uno che è stato da subito, da appena nato, sbattuto giù da una finestra come tutti, e proprio grazie a questo modo di vivere sto benissimo.
Ma tutte le volte che, per disgrazia e per stupidità, ho fatto questi discorsi a qualche mia amica, esibendo stupidamente questa mia visione del mondo assolutamente privata, mi è sempre stato detto che è una visione del mondo da disperati, e che non si poteva capire come io facessi a vivere, e io allora ho sempre detto che:
a) non sono affatto disperato; e
b) che è verissimo che non ho speranze, ma sto benissimo, e anzi, il solo pensiero di dover pensare a delle speranze mi fa venire l'ansia, perché sto bene dove sto e basta, anche quando sto male."
(Ugo Cornia, Sulla felicità a oltranza, Sellerio editore, Palermo 1999).
bello il tuo blogg, simpatico l'immagine del profilo
RispondiEliminaCome saprò di non soffrire più, se sono morto?
RispondiElimina(R. Barthes, Dove lei non è, Einaudi 2010)